È un’ora buia



Per questo popolo. In memoria e per fare memoria.

Spente le lampade. Allentati gli ormeggi. Davvero questa che sta scendendo sull’umanità è un’ora buia. Una tra le ore più buie di sempre. Dirigemmo i nostri passi sulla tua Parola, o Signore. Ma il nostro sguardo, oggi, sembra, d’un tratto, preda delle più spietate ombre. Eppure col nostro cuore noi non smettiamo di cercare te, o Dio di ogni pace, poiché nel tuo amabilissimo Volto si reggono i destini di ogni uomo, vi è il principio della verità, i confini della giustizia si baciano e le correnti della misericordia pacificano, con la tua incarnata Parola, i cieli e i mondi. Ma questa è l’ora delle tenebre. Non c’è lamento in noi, perché il respiro rientra nel suo alveo primordiale, lì dove, a ultimata memoria, sembra che anche il silenzio, il quale dovrebbe restituire all’anima e alla mente un po’ di requie, sia distante, quasi da noi separato. Come lontano avvertiamo il pianto. Mai così disgiunta dagli occhi nostri noi palpammo l’assenza, l’assenza delle lacrime. Quale clamorosa sciagura per noi, per la figlia del tuo popolo. La sua ferita è sì incurabile, oramai. Noi, nulla possiamo. Preda delle ombre, delle ombre della morte, ad allentati ormeggi perfino le lampade si sono spente. Sì. Perché ci è stato negato, oggi, anche l’olio della consolazione. E ce ne andiamo, così, deportati e oppressi dal nemico, empio, che nulla comprende fuorché l’odio. Davvero, Signore, davvero ti sei dimenticato della figlia del tuo popolo? Lascerai dirigere ancora i nostri passi sulla via della tua Parola, Dio di ogni pace, o perduti e agonizzanti vagheremo tra le valli ultime della desolazione più totalitaria, umiliati e vinti, a scontare una pena che, in fondo, mai meritammo? Alzati, Signore. Destati, come da un profondo sonno, o nostro Prode. Sii per noi baluardo di speranza, rupe di salvezza e voce di vittoria. Rinnovella i nostri giorni come il fiore delle tue labbra. Il nostro aiuto proviene soltanto da te, Signore. Tu che le nostre bocche apri e col tuo santo bacio nel tuo spirito c’immergi. Degnati, deh, di donarci ancor questo: lasciaci alzare gli occhi presso la fonte della vita. E noi, tuo gregge e frutto del tuo pascolo, cantando inni al tuo nome, ti loderemo per sempre. Perché la tua fedeltà vale più di qualsiasi umano sacrificio e la tua misericordia, o Dio, pacifica, con la tua incarnata Parola, i cieli e i mondi. Sì. Tu muterai la nostra angoscia in letizia e il nostro tormento diverrà giubilo perché, col nostro cuore, sapremo delle tue stupende meraviglie quando lascerai sposare i nostri occhi con la luce del tuo Volto. Noi torneremo a esaltarti, o Altissimo, a celebrarti, in mezzo alle Nazioni, per la tua infinita misericordia e grandezza, Principe della pace. E ciò che tu oserai fare per noi, Padre di ogni verità e giustizia, sarà ricordato da tutti i viventi. In eterno.


(20/01/2025)