Erode Antipa
Possedeva le chiavi della sua paura e non osava usarle. Avrebbe desiderato conoscerlo di persona, in quel tempo, ma la sua codardia era più forte. Quando il male non trova che sbocco nella propria miseria ecco sopraggiungere al tempo una accelerata follia. Eppure l’aveva fatto uccidere. In sogno, di sovente, gli appariva la sua voce che parlava con la mano del suo boia, e con la testa ancora grondante vita gli rimproverava le sue blasfemie. Quale bocca più audace, e quale incubo peggiore doveva sopportare colui che regnava con il vino nelle tasche e con la faccia sempre rivolta verso l’inquietudine del mondo? Ma una giusta coscienza stillava scontrandosi nella mandibola corrotta da ogni illecito: questa la sua pena più indesiderata, la sua sconfitta inevitabile. Non aveva più dubbi. Quel Giovanni Battista era risorto dai morti!