Esaltazione della Santa Croce

“Mi disse: «Figlio dell’uomo, potranno queste ossa rivivere?». Io risposi: «Signore Dio, tu lo sai». Egli mi replicò: «Profetizza su queste ossa e annuncia loro: “Ossa inaridite, udite la parola del Signore. Così dice il Signore Dio a queste ossa: Ecco, io faccio entrare in voi lo spirito e rivivrete.”

(Ez 37, 3-5)

Le ossa che hai spezzato, la lingua che hai reciso, il volto che hai sfigurato: il mio cuore non dondola più nel tuo ed io avvizzisco e più non sono, come l’erba dei campi baciati dal sole di mezzogiorno. Dietro di me non vi sono uomini bensì un opaco cielo che non scorge più le mie ferite, non ode il mio lamento e rende cieca la mia luce, una luce ridotta a miseria. Il mio palato è divenuto l’urna dei miei sorrisi e le mie labbra illividite hanno imprigionato la mia voce in una parabola che non ode più né osserva ancora. Le mie mani, i miei piedi, sono chiodi che mostrano la grandezza intima della croce alla quale sono unito in un mistero di amore. La corona che il mio capo regge annienta i miei pensieri e bagna di sangue le mie palpebre che finalmente piangono. Padre mio, misericordia ho chiesto e tu hai lasciato che fosse squarciato il mio fragilissimo costato. Amore mio, amore mio, perché mi hai abbandonato? Sono qui per essere il principe dei morti, io che della vita sono la verità e la via, la luce che illumina il mondo. Amore mio, amore mio, le ossa che tu hai spezzato innamorate parlano. Guardino le genti e si stupiscano di cosa è un figlio per un padre, di cosa è un padre per un figlio. Commuoviti, o madre, fin dentro le tue viscere, per il frutto del tuo grembo inviolato poiché cadendo su fertile campo ha reso tutto ciò che la sua immortale natura poteva rendere. Giubilate, voi, cieli per ella e magnificate la sua anima con i troni e le dominazioni nel coro degli angeli. Benedite, o uomini tutti, il Signore, beneditelo nei secoli dei secoli perché con la sua santa Croce ha redento il mondo.

(14/09/2022)