Gerusalemme canta (Rhagahmahsc alla Celeste Sposa)
(A S. Elia il Profeta)
Hmahsh Rhagahmahsc Hmahsh
ed un carro già udir puoi che avanza
Hmahsh Rhagahmahsc Hmahsh
sette soli pieni vestiranno la terra
Come un fuoco che arde tra i venti
da un respiro fumoso dei Colli
dal notturno senza luna compianto
splenderà la diurna eptastella
Hmahsh Rhagahmahsc Hmahsh
non è l’ira nel silenzio del Celeste
è il né uomo né bestia che avanza
mentre sale scendendo la Festa
Come un fuoco che arde tra i venti
da un respiro fumoso dei Colli
solidificato il tramonto per l’alba
splenderà la diurna eptastella
Hmahsh Rhagahmahsc Hmahsh
non è un grido di vendetta
è il canto della vita e della morte
spalancato dalla tromba per il Risorto
Come l’acqua cercherà riparo
non vi sarà più bandiera che tenga
Quando l’aquila muoverà le fruste
si distenderanno a schiere le montagne
Hmahsh Rhagahmahsc Hmahsh
turbini nel fuoco di saette
s’aprirà nuovo cielo come stanza
e a fiato a fiato s’ergerà suprema la Città
Nessuno per nessuno nuova legge
durerà tre mesi ed un secondo
calcolati nel tempo dell’Eterno
mentre il Nuovo bisserà la sostanza
Hmahsh non è un grido né voce di battaglia
è il canto benedetto dalla Patria Potestà
mentre un carro già udir puoi che avanza
nel durante misurato dall’Eterna Eternità
– 2007 –