Filamenti tossici, residui di chimica inorganica, atti a sfavorire i livelli ematici di un ambiente ostile alla dissolvenza umana, esplicano la loro bella condotta nelle subalterne frequenze cromosomiche delle edotte entropie rinnovabili oltraggianti vari condotti cerebrali nella miscredenza famelica e prosaica. Viceversa, placche di azoto impoverito, nelle estranianti motilità di sensazioni dissezionate, vertono il godimento proprio irrigidendosi tra le commozioni dei malesseri rauchi e ineducati nell’ingegnosità della non sostenibile zona d’aria di una sterile formula intuente l’involutiva stagione del vivere.
(18/03/2022)