Detesta l’odio e fai il bene,
non disprezzare il misero e soccorri l’orfano,
ama la giustizia e fuggi la codardia,
non essere mai di scandalo ai bimbi e coltiva la speranza,
non detestare un saggio e che l’empio mai ti stia davanti.
È vero,
c’è un tempo per tutto
come c’è tutto per un tempo.
Difatti come le tenebre saranno sorprese dall’alba
così lo stesso sole cesserà di sposare la terra,
e come l’acqua disseta ogni essere, creatura e specie,
così essa non avrà più luogo quando nuovo sarà il cielo
e il mondo sarà chiamato scomparso.
Ascoltatemi voi che governate,
non illividite i vostri cuori e aprite le menti,
siate umili alla parola ed alla scienza dei sentimenti,
perché se è vero che un popolo stolto
rende longevo un impero,
non esiste potenza umana che non soccomba
dinanzi alla sua stessa storia.
E chi è più stolto di chi non apprende dall’errore suo
o da quello dei suoi padri?
Lasciate libero colui che considerate schiavo,
sciogliete le catene al povero,
abbandonate la cieca via dell’oppressione,
la scienza assassina che adoprate sia da voi abolita,
convertite i cuori vostri prima di concederlo agli altri
e correggetevi a vicenda, voi potenti, con lamenti e digiuni,
non solo all’occorrenza perché, ecco, non sarà il novilunio.
Quale vantaggio può trarre l’uomo dalla sua malvagia condotta, cosa può conquistare un tiranno se non la propria disfatta e, ditemi ancora, quanti giorni avete mai contato sulla testa di qualsiasi essere, creatura, specie? Siete così falsi che la menzogna è diventata uno specchio in cui vi compiacete, consci che la verità brucia e, talvolta, arde più di un fuoco che mai si consuma. Badate bene a quello che sto per dirvi perché la mia bocca è bagnata dall’incenso e sul mio capo vegliano angeli senza mai riposo. Io, ultimo dei servi del Signore, vengo a voi per portarvi una buona notizia. Prima però sarò un segno per questa generazione, un segno indelebile che non troverà pace in nessuno e dove il verme non roderà che la sua stessa ignobile forma e la formica regina sarà consorte del vile leone. Attaccatevi al seno della libertà, lasciate che i popoli tutti si dissetino di quell’acqua che mai perisce, non chiudete le porte della speranza ai bisognosi, lasciate che guariscano gli uomini feriti da qualsiasi causa. Attaccate la lingua al palato prima di sentenziare la morte con la sola parola, ponete sulle vostre mani una lama affilata prima di lasciare che una bomba esploda. Mi dovrei ammutolire? Morto al mondo potrei mai lasciar tacere la voce che mi abita, che amo, e che mi è padre e madre? Oh, quale condotta più sterile è quella che si rifugia nella vendetta inutile, nella condanna ingiusta, nell’oppressione vile, nel complottare coi morti. Sì, v’è un tempo per tutto e tutto per un tempo. Considerate la nascita, la crescita, il lutto. Cosa di più leale v’è per un uomo sulla terra se non un amore puro e fecondo? Avvicinatevi allora. Tra il tempo ed un tempo non resta che il tempo. Apprendete, adesso, quale giusta missione resta, per chi ha deciso la vostra sorte e il vostro potere, negli occhi di chi è amato dal sommo bene. Ho una buona notizia da darvi.
(27/02/2021)