I tre tempi
La luce è il supremo garbo dell’intera creazione. Ella si è a noi manifestata nella sua immensa gloria con la venuta di Dio in mezzo agli uomini, in quello che possiamo definire il tempo primo degli avvenimenti predetti dalle antecedenti sue scritture. Per il suo amore, non conoscibile in ogni suo evento, come Verbo incarnato nel seno della Vergine Madre sua si è abbassato fino alle sembianze delle sue creature per farsi uomo come noi. Noi che quella luce l’abbiamo veduta e contemplata, amata e al tempo intermedio sprezzata, affinché non per nostra volontà ma per opera del principe della vita riavessimo la vita stessa, quella vita perduta per mezzo del peccato proveniente dal più sapiente angelo ribelle, il principe del male. Le tenebre che hanno avvolto la civiltà di ogni tempo non hanno potuto spegnere nessuna fiaccola, anche se all’apparenza ai molti così è sembrato, poiché esse facevano parte tutte del fluido corpo visibile e immutabile della luce, quella vera. E non avrebbero potuto vincerla, d’altronde, poiché vittime caduche della loro natura impropria la quale è sottomessa al principio della stessa creazione stabilita da chi ha posto la vera luce a fondamento del suo amore. Ecco. Verrà un tempo in cui gli uomini saranno scissi tra morte e vita proprio dalla potenza devastante di quella stessa luce, terrore per i demoni, follia per ogni stolto, e le opere del male non potranno più unirsi alla contaminata specie delle tenebre, anch’esse scisse per fare ombra e ancora buio nel giorno del Signore. Il tempo è questo. La vicinanza che accomuna i tre tempi descritti non è simbolica né scientifica. È semplicemente un’altra creatura, l’ultima che l’uomo vive già in terra, testimoniata dalla parola.
(09/02/2022)