III. L’Uomo rifiorirà come canto d’aprile

“Ed Egli dice:”

Saprà di propizio
come la pioggia d’autunno
che bacia la terra
nei tempi di carestia

Sarà la mietitura dell’orzo
a fissare la stagione
negli occhi dei contadini
che godranno il propenso

Gli uccelli saranno lontani
ed i campi verranno segnati
da una folgore bianca
discesa dal terzo cielo

Dalle sette nuvole superstiti
una stella tra le tenebre
illuminerà il raccolto
sorpreso dalle trombe

Il più degno dei bianchi
spazzerà mari e coste
preparando l’aria
che scotterà di Spirito

L’aria preparerà i soli
il fuoco le vedove
e la terra vecchi e bambini
mentre l’acqua partorirà

Non è dato di sapere
ma degna è la parola
e saggio chi l’ascolterà
nonostante i martiri

Dopo l’inesprimibile
sarà una sola lingua
ad abitare il Nuovo
che graviterà permanente

L’Uomo rifiorirà
come canto d’aprile

2005/2007 –