Il libro



Stavo ancora meditando su queste cose quando, ecco. Udii una voce che mi disse: la salvezza è nel Signore, la misericordia appartiene solo a Dio. Poi fu subito su di me la mano del Signore ed io, con effuso spirito, fui trasportato al confine della mia parola, lì, ove era stata situata la valle della Decisione, nel luogo detto del Cranio. La voce, che poco prima avevo udito parlarmi, adesso mi osservava mentre io sedevo con animo tremante attorno al clamore improvviso che si era riversato nei cieli, per l’impeto delle grandi acque mai dome, mai sazie, cavalcate da quattro cavalli, neri, gialli, sauri e verdastri, prima che l’aria, col suo moto irreprensibile, inghiottisse tutta quella scena che io stesso, io stesso stavo divorando, con l’arsura di tutti e quattro i venti. E vidi quattro vegliardi venire verso di me, tra silenzio turbato e polvere, tanta polvere. Di essi, ognuno portava con sé qualcosa e avevano le labbra legate dalla presenza di tutte le virtù e dei sette primati dello Spirito. Il primo vegliardo aveva tra le sue mani un martello con la testa da leone, il secondo dei chiodi e dei piuoli, il terzo una vanga incolore, il quarto reggeva un telo dalle indefinite misure, composto dai più preziosi tessuti, legni e metalli, e piegato sette volte su se stesso. Stavo ancora ingoiando quella scena quando la voce che mi stava osservando mi chiese di aprire il libro, il libro che avevo tra le mie mani. Io eseguii l’ordine, la sua richiesta, e immediatamente i quattro esseri, tutti simili a dei vegliardi, si avvicinarono a me, che adesso stavo dritto con animo ancor più tremante nel clamore dominante nei cieli. E i vegliardi solennemente sedettero. Entrò in me la voce, quella voce non più osservante ma severa e dirompente la quale, rompendo gli argini del mio sentire, del mio conoscere e del mio volere, lasciò che io straripassi del suo sentire, del suo sapere e del suo volere. Così mi parlò, così gli parlai e così, nel parlare, i quattro vegliardi si sollevarono tutti, contemporaneamente. E mi fu detto che erano stati destinati a costruire, per volontà dell’Antico di giorni, una tenda, la Tenda della sua nuova Alleanza. A dirmelo non fu quella voce che dapprima io udii e che adesso era in me, ma fu un Essere, dalle fattezze simile a uomo, stupendo infinite volte più degli spiriti celesti che, senza sosta, servono l’Onnipotente con ogni fedeltà nei principati, nelle potenze e nelle nazioni. E, in così elevato splendore, trascesi con lo spirito della salvezza di Io sono nella misericordia di Dio. Trasfigurato che fui nella sua Tenda vidi la Bellezza incarnata, tutta vestita con purissimi panni di lino. I suoi nudi occhi, che andavano colorando d’azzurrità il mare che respirando fuoco a me anelava, aprirono una dopo l’altra, in un attimo che non poté conoscere tempo alcuno, tutte le stanze della mia anima e il Signore volle divenirmi così intimo, nonostante la mia indegna natura, che non ebbi più difficoltà alcuna nel riconoscerlo. Sulle sue labbra è diffusa la grazia. E per le sue piaghe e per il suo sangue versato io, pur vedendolo in Volto, non morii, immerso con tutto il mio spirito e con tutto l’amore nelle sue venerabilissime piaghe delle quali io andai così saporando e possedendo il suo immarcescibile sangue versato. Così divenni come la sua Dimora. Bocca a bocca Egli parlò con me. Poi mi disse: scrivi!

Scrivi che vera è la parola
e che, oltre,
lotta la mia pazienza.
Scrivilo con la parola che lotta.
Fedele è il Signore
il cui nome è Terribile tra le nazioni.
Se gli uomini tarderanno ancora
dal fare un frutto degno della conversione,
preferendo atti di violenza
e proseguendo nella loro condotta omicida,
non saranno ritenuti meritevoli,
davanti all’Altissimo,
di alcuna giustificazione presso il Signore,
perché Egli presto verrà sulla terra
per giudicare anzitutto i potenti,
i re della terra,
i capi delle nazioni
e con essi coloro che le governano,
e infine
tutti quelli che in quel tempo saranno
e che si sono succeduti nell’essere.
I vivi e i morti dunque,
nessuno escluso,
conosceranno il giorno tremendo del Signore e,
di essi,
solo una piccolissima parte,
la porzione che Egli si è riservata,
potrà salutare quel giorno giubilando,
esultando con la gioia piena,
una gioia fino a quel momento
a chiunque sconosciuta,
sulle labbra, per lodare l’Altissimo,
e nel cuore,
per consacrarsi definitivamente al suo Amore
cantando nel suo Nome il suo Nome.
Ecco.
Il Signore regna.
Il Signore viene.
Il Signore, per le sue Nozze Eterne,
sta preparando una Dimora per i suoi figli,
per il resto che Egli si è scelto,
i suoi eletti.
Essa sarà la sua Tenda
e i redenti, unti dalla Pace,
l’abiteranno per sempre.
Volgete lo sguardo al Signore,
voi, i potenti,
voi, i re della terra,
voi, i capi delle nazioni
e con essi coloro che le governano,
poiché la sua parola resta,
è una parola verace
e sempre, Egli,
la porta a compimento.
Al Signore a cui vanno l’onore,
la giustizia, la potenza, la vittoria
e ogni gloria. Nei secoli dei secoli.
Al Signore tendete il vostro pensiero,
o uomini tutti della terra,
poiché Egli è il solo
che può salvare o condannare,
con la giusta giustizia
per un giudizio eterno.
Alla presenza del Signore, infatti,
i mari indietreggiano e la terra trema.
Fate voti al Signore, vostro Dio, e adempiteli,
quanti lo circondano portino doni al Terribile,
a lui che toglie il respiro ai potenti,
che è terribile per i re della terra.

Ogni vivente dia lode a Dio
ed esclami con sincerità assoluta:
Grande è il Signore!
Grande è il Signore che viene,
che viene per giudicare la terra.
Ed ecco. Siate saggi.
Pregate all’Altissimo che vi conceda la sapienza.
Principio della Sapienza è il timore del Signore.
Ed esso, per opera dello Spirito Santo,
salva e libera chiunque lo possiede.

Così mi parlò, così gli parlai e così, nel parlare, l’Antico di giorni mi impose di non chiudere ancora il libro, quel libro che avevo tra le mie mani, perché avrei dovuto ancora scrivere.

È così che, riscrivendo, io scrissi.

Nel cielo in cui mi ero accasciato una mano fu subito su di me per farmi rialzare. Il tuono fa partorire le cerve e spoglia le foreste.

E pagine di piagate pagine parlavano nel Salvatore parlando di salvezza, mosse dal Suo immarcescibile sangue con Giustizia Universale e Misericordia Divina.

(07/11/2024)