Il mio volto anticipo dall’ombra di un tuo sorriso; che non abbia a sguarnire la beatitudine che lo sovrasta, la beltà che lo sopravvive. Che io sia suo, in tutto, e nei linguaggi che nobilitano l’anima fluttui quel vivido palpito, abbondante, di immutabile verità, sorpassato dall’azione molteplice che rende, a molti, insostenibile lo sguardo verso il cono solare che lo circonda. E il moto, infine, che abilita la mia creatura, da rapide vampe, allo slancio verso le affinità dei celesti sentieri non nullifichi, per l’ampio e per il vuoto, la sintesi estrema che coraggio rende all’uomo tra le doglie dell’amore.
(14/01/2021)