In generazioni di parole

Infine,
da una diagonale sempre protesa verso l’alto,
petto che non può escludersi,
lascerò che in generazioni di parole
ridiventi per ogni stoppa l’aia,
per ogni covata l’ala,
per ogni mio petalo il giardino.
E così, coll’andare del vento
io me ne andrò dove ricomincio,
abilitando l’origine al presente
per suffragare ogni suo principio.

Ed ecco. Torno a fare vecchie le cose nuove.
Sbalordirò la cosiddetta pace
col mio ultimo canto da guerra.

E tu,
mio stelo sguarnito,
farai della mia voce la sua stagione verace,
quando la maestà del mio carro
ti vestirà, tra cavallo e cavaliere,
(nuova ogni cosa vecchia) –
suo cavaliere e cavallo.

(30/10/2019)