Confitta in tramortiti spazi –
dalle arie spalancate al governante pneuma
per l’irriproducibile calamità dell’essere –
abolisci la stasi dell’eterea rintracciabilità
lasciando che il dualismo incorporeo del suono
penetri, assoluto, tra le dinamiche sconosciute
di ogni tuo accadimento
e per immanifeste sensorialità vettoriali,
proiettanti l’ima e non unica elevazione umana,
si obnubila la comprensibilità dei moti e degli eventi
nel riconcepito segno condotto alla parola
che permea gli esodi della meno debole sostanza
in frequentanti voci selettive
modulate dalle approssimate immutabilità conclamate
delle inarrestabili esperienze non interpretabili
e introdotte da ogni genere sequenziato dal tuo genere –
confitta, ben confitta in tramortiti spazi –
(anima) da essente a essente in aurea vita.
(25/11/2021)