In te ho visto l’umanità spalmata tra le mie mani

Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani (Is 49, 16)

Avrò riguardo dei tuoi anni. Questo non lo comprenderai nella tua giovinezza, ma quando la canizie simboleggerà la tua piena maturazione, la saggezza nella quale troverai gaudio e il mio compiacimento. Gioia piena, come un fiume che trova sbocco aldilà del suo letto, della terra. Saggerai, in questa esistenza, la fatica d’essere uomo e il dolore. Come l’argento nel crogiuolo così tu sarai sottoposto alla prova, al disincanto e la tua dignità sarà percossa dall’osceno buio di questo mondo. Ti riempirò della mia consolazione affinché tu, istruito dalla conoscenza, possa dimostrare ai popoli la mia presenza costante, la mia bontà, il mio favore, il mio amore. Sarò per te nel momento della solitudine, della battaglia, dello smarrimento, il tuo rifugio e la tua stessa parola. Nei tuoi occhi vivranno le creazioni dei tempi poiché sarò io a vivere in essi. E a irrigarli al momento opportuno, e cioè quando la siccità del cuore busserà alle porte dell’anima mostrandole difficoltà nell’andirivieni dell’inquietudine. Sarà quello l’istante nel quale mi cercherai con tutto il cuore e con tutta l’anima, chiamandomi così come ad un figlio meglio conviene. Sì perché ti ho amato prima che fossi nel seno di tua madre e in te ho visto l’umanità spalmata tra le mie mani.

(05/10/2021)