Inverse sollecitudini (Di nuovo e nulla su questa terra)
Di nuovo
e nulla su questa terra.
Schiaffeggiati dal vento
i morti non se ne vanno più a coppie,
tantomeno aprono la loro tomba
per sproloquiare sui loro cupi castighi.
No. Ben altro.
L’orrore è divenuto compagno di banco
dei fanciulli nelle aule
della sconfitta memoria
e a cena e a pranzo
si mangia e si beve con la misura esatta,
esplicita,
versata nel ventre e mal pigiata
dalla nostalgia dei vivi.
Che barbarie. E la noia.
Ci sarebbe da studiare
sui solfeggi criminali
di quei musici avvoltoi
che lasciano insonorizzare
le acerbe mura delle coscienze
pur di dare in pegno
le carogne proprie e quelle altrui
ai falchi sgovernati dal progresso.
Ma queste sono solo
inverse sollecitudini suscitate, forse,
dagli eventi organici di truppe asettiche
di fanatici oppressori della massa i quali,
abusando della loro effimera presenza
nel collettivo andare
del terrore e delle frange accusatorie,
con abilità incontestabile
pongono avanti agli uomini
l’ormai trascurato fenomeno epidemiologico
relativo al loro sapere, al loro sentire, al loro vedere,
mediato abilmente
negli impianti oltrepassanti
l’affinità dei mondi bene incartati
e dalla straordinaria visione.
Su questa terra nulla
è di nuovo.
(15/03/2022)