Io so del tuo nome,
di come si dipana dopo ogni mio bacio,
di come la bellezza del tuo sguardo
sbatte le ali della sua prosperità
in un canto di metamorfosi dell’anima
per ogni mia adagiata carezza.
Oh, amore! Inconsumato nell’intera luce.
Il nostro unirci
alle volontà del presagio
rende così recenti e così puri
questi cuori
i quali nient’altro desiderano
che il pulsare nel vasto e nel profondo
in armonia col di là.
Ed è un silenzioso andare,
il nostro venire,
voce china in altra voce,
verso il poderoso distacco dagli anni,
dalla genealogia,
dalla storia
che attonita ci osserva
sempre più muta ed errabonda.
Ugualmente liberi e vicini,
inattaccabili,
pari a dei corpi giovani
che di assoluta verginità
slattano le verità prime dell’aurora
per poi renderla ingenerata
e madre di tutto il nostro creato.
Ah, somiglianza perpetua e completa!
Sei tu il nostro ascendere magnifico
alla perfetta legislazione
delle compagini celesti
per oltrepassare la misura,
il tempo e il suono
nella piena sintesi
di un’esistenza limpida solcata,
dentro acque nascenti
di ogni astro visibile e invisibile,
dalla parola di un pensiero
fattosi per noi già mondo
e figlio, in tutto e per tutto,
della sua pre-compiuta eternità.
(22/07/2023)