Soffoca spazi degni di essere condotti alle potestà della pace il guasto disordine che alberga nella mente di alcuni, di troppi, in questi giorni dal largo lamento e dalle prospettive bacate. Anomalie della repressione non solo verbale, fisica, mentale. Aritmetica del danno già consolidato in algebra degli orrori. Pur connettendo la contestualizzazione dei fatti che senza tregua s’interpongono tra le coscienze militarizzate ai confini della scienza, della supponenza e del martirio dei diritti, non la giustizia né la trasmissione d’un umano, corretto linguaggio riusciranno a gestire la consolidante, burocratica onda di amianto e di polvere sorta in favore di viventi cadaveri dalla fronte scavata e dall’occhio incavo, figli di una prole d’interessi unilaterali dall’imbastardimento violato. E sono gli ampi disarcionamenti dal velenoso spettro intaccante il rigurgito giuridico-economico che delineeranno la babele del giorno ultimo e zero pari ai preamboli omessi e nuclearizzati.
(23/02/2022)