“Spartiamoci la lingua e non il cuore, sì che il sentimento venga meno alla parola.” Eppure avete in bocca sempre bei precetti pur avendo in odio la disciplina. E come pensate di contristare l’animo del prossimo se di prossimo alla presenza vostra non sussiste altro che la tenebra? Ipocriti! Avete facce per il giorno e per la notte, come se il tempo fosse una moneta da gettare a sorte. Avete mani tanto fredde quanto lunghe e occhi alteri al posto della coscienza affinché anche il peggior adulterio del vostro dissennato agire sia ben coperto da una sclerotica cecità con la quale, in qualsiasi modo, tentate di giustificare ogni vostra insana condotta. Perché conducete gli uomini al mattatoio mentre voi ed i vostri figli ve ne state come tanti beati a godervi dei quieti pascoli? Ipocriti! Ve ne state ogni giorno in piazza, passando di viso in viso, dando ad altri il pesante compito di restare nelle stalle, attraversando le lacrime con altre. Siete come quei stalloni che nitriscono fieri di saper guardare soltanto in una direzione dimenticando che la frusta sciolta è sulla vostra carne, sempre pronta a lasciarsi incidere il dramma dei popoli nella corsa ultima del secolo. Anche lo struzzo nell’osservarvi prova ribrezzo mentre dissangua i suoi cuccioli. Come un pellicano l’uomo giusto invece, ai suoi figli, la vita che voi andante strappando, largamente la ridona. Voi cercherete il bene, un giorno, e non lo troverete a causa vostra e dei vostri simili. Rimarrete nel vostro peccato e la cenere vi raderà l’anima, questo soffio di vita che in voi etereo soggiace pur di mostrare all’umanità che vi consiste cos’è amore. Voi che fingete davanti a tutti, di occhio in bocca, di viso in cuore, d’averlo trovato e lo proclamate a fiera voce. Ipocriti!
(22/02/2023)