La cinetica del caos

Osservo, netto, il taglio frastornato tra l’estremità del tuono
che si sfa in voce, neve solidificante l’assiduità dei corpi
prossimi alla congruità della ineseguibile condanna (
luce, qualcuno ne riflette la sostanza ineludibile
quando la motricità di un corpo intuitivo
ne riabilita i deframmenti lattei,
eterei dinamismi quantici
dimoranti relazioni
approssimate,
tra nulla
e 1).
Io
: