La mia parola presente è la mia presente parola
Poi, affinché la mia parola non sembri rivolta verso coloro che senza nemmeno ascoltarla la rigettano in un lago di mestizia e di torpore, ecco: poni avanti a loro uno specchio. Chiamalo per nome, lo stesso con il quale hanno chiamato loro signore il male, e mostragli nel volto tuo il massacro del pianto, la devastazione del lamento, il terrore degli occhi. Poi prendi lo stesso specchio dal quale hanno veduto l’abominio specchiarsi nei loro cuori e infrangilo nella valle adiacente la loro anima, dedita solamente al naufragio della umana specie per conto dei loro sporchi piaceri, affari, interessi, e chiama quella valle figlia della desolazione, la ripudiata, la miserabile, affinché sia impresso nella loro carne la mestizia e il torpore, e gli altri, intorno e accanto, sopravvivano al compiuto male, il signore che sta dilaniando con la sua netta perversione la lordura del mondo. Io laverò il capo dei miei figli con le ceneri provenienti dalla esecuzione rapida della mia volontà e ad essi rivolgerò la parola alla quale solo pochi le verranno incontro affinché pur vedendo loro e pur ascoltando me non vedano e non ascoltino, non si convertano, non credano e dimodoché io li condanni per la loro infame condotta. Chi avrà resistito a questo tempo di prova e di correzione, di umiliazione e di istruzione, avrà da me stesso un diadema da porre sul capo ed io sposerò questa mia porzione di popolo. Ecco. La mia è una parola verace, una spada affilata, una piaga che corre, che corre, che corre. Chi si asterrà dal male, chi digiunerà per l’altrui vita, la propria, pur di spegnere il fuoco aizzato dai profanatori di anime e dagli assassini? Va’, adesso, e non temere. Mostra la tua voce poiché la mia parola presente è la mia presente parola che alta stilla dal tuo petto.
(02/03/2022)