La parabola del settimo giorno

Parola del Signore:

Il settimo giorno disse a gran voce:

accorrete monti e copritemi tra i vostri colli prima che si rovesci la settimana intera.

C’era un’orchidea che avvicinandosi all’unica rosa presente le rammentò la sua incredulità e sobillò: cosa c’è di più grande del cielo? La rosa sorrise e con voce tremula sobbalzò due parole: l’amore. Controbatté allora l’orchidea: e cosa v’è di più alto del cielo? La rosa entusiasta dei monti e del settimo giorno rispose: l’amore dell’amore.

In quel tempo e in quella via si trovavano lì, non per caso, anche il sole e un legno vecchio. Quest’ultimo, con aria prepotente, minacciò il sole dicendo: cosa può misurare il tempo più del tempo stesso, se non la potenza della morte?

Il saggio sole, carezzando lo spossato legno fradicio di vermi e pulendolo con amore, rispose: più della potenza della morte e del tempo in misura del tempo, lascia che il tuo cuore misuri anche la vita e avrai prestato al tempo stesso la precisione universale del tempo genitore dei tempi.

Il settimo giorno, quindi, rientrò in sé e prima di ricominciare disse a tutti i presenti:

In un prato di comete, nel ruscello dei sorrisi, il sentiero della vita.

E l’orchidea divenne rosa, il legno vecchio divenne fuoco e la montagna divenne cielo.

Restarono i sei giorni, figli di tanto amore.

– 2007 –