Il principio della vita m’invita a parlare
nella conoscenza dell’esistenza.
L’inizio di ogni opera della sapienza
indubitabile proviene dal timore del Signore
il quale la riserva per chi
la desidera con cuore sincero
stimando un nulla tutto ciò che dista
dalla sua imperscrutabile prescienza.
Se gli uomini non vorranno farsi adottare
dal suo amore con integre azioni
e opere derivanti esclusivamente dalla sua grazia
a quanto e a quale male andranno incontro
neppure loro, stolti perfino in quel respiro
deviato dai meccanici moti del diaframma,
possono saperlo.
Coloro i quali, invece, che si lasceranno
alle spalle le pesantezze, le millanterie,
le foglie dell’ipocrisia e dell’orgoglio,
l’erba avvizzita dell’ingiustizia
e l’infamia dell’idolatria,
e tutto il male di cui l’uomo può essere capace
grazie alla facoltà di scelta che, libera, gli è stata concessa,
ricercando unicamente la sapienza
avranno in dono l’alloro preservato agli eletti
fin dal cominciamento della loro generazione a figli.
Ordunque ascoltatemi, o voi governanti e potenti,
poiché la mia bocca non si aprirà in parabole
né in discorsi vacui o poco comprensibili,
reputati di un sottile ascolto odiosi o non degni.
A voi, infatti, è rivolta la parola, la parola,
quel principio della vita che invita all’ascolto
nella conoscenza dell’esistenza.
Siate saggi e prudenti.
Chi può misurare il moto degli astri,
l’armonia degli elementi,
e chi può pesare i confini del sole,
identificare ogni avvenimento futuro, presente,
se non colei che è stata creata in se stessa
per fondamento di tutte le cose
le quali per ella stessa sono state create?
Fuggite il male, date il dovuto al popolo
correggendolo e governandolo con diritto e giustizia
non opprimendolo né soffocandolo,
senza lasciarlo in balìa delle mode terrene
e della cattiva o insana istruzione.
Non siate come il vento
che adesso soffia e dopo un po’
nessuno si ricorda più del suo vigore:
in verità la devastante violenza sarà sempre maledetta
per i danni derivanti da una mal gestita possenza.
Se il progresso di una nazione
si autodetermina attraverso un governo
posto a capo di essa dal popolo, almeno costituzionalmente,
ebbene ad esso, al popolo, si deve anzitutto rispetto.
Siate saggi e semplici. Saggi come gli strateghi
e semplici come gli uccelli.
Se i primi studiano, infatti, dapprima su se stessi
per poter illuminare le loro gesta,
i secondi non hanno bisogno
di badare al loro sostentamento,
poiché nulla manca a chi si abbandona alle gesta della luce.
Nelle mani vostre, nelle vostre menti
è il destino vostro e dell’umana specie.
Saranno molti, tra voi, a eludere questo invito,
a irritarsi fin dentro le viscere,
a malmenarsi fin dentro l’opera della propria coscienza,
poiché ciò che la parola esprime
non è altro che il movimento costante
che ruota e ritorna sempre e solo su se stessa.
Detta e ridetta,
scritta e riscritta,
letta e non letta,
udita e non ascoltata.
Chi ha occhi guardi
e chi ha orecchie ascolti poiché il tempo è del tempo.
La potenza umana è capace del peggiore dei mali
e questa e quello derivano unicamente dal pensiero
il quale deve abitare, poiché ne ha il dovere,
in modo degno la mente che lo possiede.
Chi, tuttavia, si crede al di sopra di ogni giustizia
ritenendo la morte un niente e la vita un vanto,
il giusto un inciampo e uno scandalo
e dunque oggetto dei peggiori scherni,
delle più vili oppressioni, torture, della fine più infame,
sappia e ben intenda
che Colui il quale è unico per potere e onnipotenza
e che da sempre ha posto e capi delle nazioni e governanti
chiamerà questi ultimi ad un pesante giudizio
in quanto a chi molto ha avuto molto di più gli si chiederà.
L’inizio di ogni opera buona, degna, onorevole, gloriosa,
indubitabile proviene dal timore del Signore.
E la sapienza, la sapienza salverà il mondo!
(04/02/2022)