L’Agnello va, eretto e sapiente
(Ap 7, 9-12)
È tempo.
Gli intimoriti non parlano,
non alzano lo sguardo,
contro muro
nessuno padroneggia,
la distanza si separa
e a volto diviso
i divorati dal vero
sono tra noi.
È l’ora.
Lo strumento assume la sua forma
quando la misericordia è assisa
come canto di battaglia.
Il tuo sorriso io cerco,
quell’arcobaleno nel petto
che dona ossigeno al sangue
e gloria al Signore
mentre l’Agnello va,
eretto e sapiente,
dal carro anticipato
e con alla destra dodici corone,
solo,
contro la bestia che non deve perire
per l’espletazione dei definitivi convenevoli
ad annunciato giorno.
(18/10/2020)