Il primordiale archetipo della Poesia è concepito nel silenzio al silenzio in silenzio.
Esso è concepito da sua figlia che ne è la madre.
Talvolta la barriera del parto viene infranta per onorare il Vero.
Tant’altre volte, invece, è come un seme di vita che si lascia morire (pianto del silenzio).
Il poeta più elevato è acqua rotta nella vetta del cielo dalla vetta del cielo, nella gran parte dei casi è un frantumato specchio sui sette colli.
Nulla appartiene al poeta, e al poeta non appartiene tutto.
L’ispirazione non appartiene a quelli che sono erroneamente in modo epico definiti dei, tuttavia non sempre è divina.
Quando lo è di distingue in ispirazione poetica e rivelazione divina.
Non è detto che l’una non affermi l’altra.
Il loro matrimonio è l’ispirazionismo divino nel rivelazionismo poetico.
L’archetipo della poesia è il banchetto preparato da ciò che non muta, da ciò che non può essere misurato (il sostiene senza sostenersi).
È l’unità che possiede in eterno il presente.
Questa agisce in conformità all’ethos che vive nel pathos di chi ha posto l’archetipo del morale valore nel perpetuo interesse della sua creazione (umanità).
Colui, padre della madre, padre nella madre, padre di sua madre, è.
– 2007 –