(Su Salmo 68)
Sul mio respiro veglia il Signore, di che angustiarsi anima, di chi temere speranza, se il capo in terra volge ogni uomo e la notte, la notte arride già al suo tramonto? No. Non ti colga l’affanno dei vivi e dei potenti, tu che hai posto nel tuo Dio il fondamento della tua abitazione interiore. Dimorando alla sua ombra tutti i tuoi giorni siano riparati dal suo soffio vitale e la sua destra allontani da te ogni tuo nemico. Abbandona il tuo sdegno dalla faccia di questo mondo in esilio e il tuo sguardo si alimenti di luce e di stupore nel firmamento delle rinnovate promesse. Se l’ingiustizia sembra dare la sua voce al male ricorda che la prima trae la sua origine dal terrore di se medesima mentre il secondo trarrà dalla sua fine un inesausto silenzio di dolore. Come sangue a te dato in pegno versa i tuoi anni nel cuore dell’Altissimo ed egli li rinnoverà anche nel tuo sonno più profondo poiché non si allontana dai suoi figli nemmeno per un solo istante. Fuggi l’empio, sii semplice, l’umiltà coroni il tuo sguardo di misericordia e le tue opere fiaccolino nella grande assemblea della carità. Quando più a te d’intorno si aggireranno le tenebre degli uomini tanto più lo spirito di Dio sarà su di te lasciando brillare le tue aurore come le ali della colomba poiché il Signore è il tuo sposo e tu sarai la sua Gerusalemme, o figlio.
(30/12/2022)