Ci separiamo al tempo, l’ansia delle misure. Mondi che non volgono le loro rivoluzioni ai primigeni orizzonti perché di anelito non equipollenti: la disarmonia del cosmo. E spazi, inevasa polvere galattica distante sonorità di eccezionali aurore, alla ricerca di materia emozionale per la totale fluorescenza dell’espanso. Compiersi per il principio. È questo il mutamento reale del caos, l’adempimento di ogni luce subentrata dalla creatura al creato e sollevata per noi all’origine della sua origine per la consumazione dello sfolgorante attimo a sua illesa e prevenuta eclittica immagine.
(Penetrando
un senso di vuoto
nello spazio oscuro
concepì la realtà
disperata d’assoluto.
Sbocciò la natura
nel seme illuminato
e l’istante fu espanso.)
(24/04/2024)