L’incontro dei nostri baci

A separarmi, a separarti.
Da chi
se l’incontro dei nostri baci
proviene dalle distanze simultanee,
nelle parallele lontananze?
E lì,
quando anche il buio
è tenebra profonda
e nulla mai per caso accade,
perfino le ombre
hanno un proprio nome,
una voce prescelta,
l’identità del rumore.
Nascono così
i primi cieli di nuvola e di carne,
interrotti solamente
dalle agonie delle solitudini
che non possono appartenerci,
di là delle terre,
di là delle acque.
Già, la notte.
Questa emorragia di colori
e di suoni
che tende i suoi sentimentali spasmi
verso il florilegio delle nostre parole
per la figurata assenza delle emotività,
delle stesse sensazioni:
un’attesa fedele
volta al suo inarrestabile tramonto.
Ed è in tale complessità
di fervori antichi e nuovi
che ha luogo il prodigio.
Luce che amplia col suo spettro
il favore dei giorni,
dei nostri più puri
e innamorati sguardi.
A separarci, a separarli.
E da chi
se l’incontro dei nostri baci
proviene dalle distanze simultanee,
nelle parallele lontananze?

(18/06/2024)