L’uomo fa memoria

L’uomo stolto confida nello stolto, l’uomo empio confida nell’empio, l’uomo giusto confida nel Signore. Perché l’uomo si ostina e perpetua nella sua condotta infingarda per trarre dal cuore suo cose illegittime vomitandole su di una terra sempre più sepolta dagli omicidi, dalla corruzione, dalla idolatria, dall’adulterio, per mezzo di questa fame avariata di potere che lo porta irrimediabilmente a tornare, poi, indietro a quel suo stesso vomito che sta seppellendo una terra invasa dal male? Ma l’empio non se ne cura e, anzi, accentua la condizione misera sua nonostante a molti essa può apparire superiore. Ad esempio, riesce a rendersi invidiabile agli occhi dello stolto. Egli crede che la sua condotta perversa sia non condannabile da alcuno, egli si crede tanto potente da non credere all’Onnipotente e, anzi, si sostituisce nella sua follia di potere al Signore. Egli dice: nessuno dall’alto mi vede, chi potrà contrastarmi? E così la storia viene segregata per poi essere seviziata da male a male, da epoca ad epoca, da empio ad empio e l’uomo è costretto a fare un continuo passo indietro con i suoi anni. E sempre così, mentre il progresso avanza, che l’uomo fa memoria. Ma Dio esiste. Se ne ride dello stolto. L’empio, invece, è oggetto della sua ira. Col perverso Dio è astuto e non bada ai momenti, alla storia, alla memoria. Egli piomberà su di lui come un laccio in pieno giorno, a luce piena, con la medesima modalità con la quale l’empio ha attentato alla vita di giusti e innocenti, da vile, a notte fonda. Esulti tutta la terra, gioisca, perché il Signore non dimentica i suoi figli e non lascerà impunito alcun male.

(23/01/2023)