Mi pasco d’un silenzio non addomesticante, in simbiotiche trascendenze alle incustodite conformazioni dell’atomo, sulle vette comparate dalla sopraffazione di ogni sapiente insieme della logica, riconducibile all’annientamento dell’insensibile e dell’esterrefatto, per l’approssimarsi prodigale e generoso di una dimensione illibata e lignea profusa in alte percezioni di movimenti schiusi, ridenti nell’estensionalità del tempo altro.
(23/08/2022)