Muore al bacio un mondo e se ne compie un altro

La lontananza.
Tu ne recidi gli atti
che in sé cercano vittorie
da battaglie di sangue, di carne,
e non da clamori di pace.
E la nudità nel corpo
d’improvviso giace
accanto a una parola
detta da chissà quali noi
che ne fummo il chiarore,
la purità, il suono.
Trascesa e illimitata,
perché ci vuole
come sue creature
che ne tessano l’ambita trama.
Sostanziati nella compenetrazione
di una sola voce,
oltre lo spazio che la ottenne
e il tempo che la nutre,
esatti e veri
per l’esaltazione
di quell’infinito esistere
che al tutto resta vergine
e abbandonati
a quell’incondizionato darsi
il quale originò
con le nostre prime ascese innocenti
ai maturi e amati pascoli
delle promesse azzurrità.
Traiettorie di profezie,
rivelazioni innamorate:
come per i cieli,
con unite labbra e occhi serrati
muore al bacio un mondo
e se ne compie un altro.
E così noi.
Abbracciati in un abbraccio
che non consente distacchi
siamo invitati ad invitare l’umanità,
che tutta ci compete,
nel più abbondante istante di gioia,
seminato dai clamori di pace,
nella nostra rinnovata e ultima
perpetuata immagine.

(06/09/2023)