Nei luoghi dei nostri aneliti sopravvestiti
Il vero, il bello che in noi tutto produce, riproducendosi per sua longanimità in luce di luci, in attimo di attimi, si leva per intima spontaneità di un volere che ha reso eguale e prossima la condizione monadologica dello spirito. Tale impostazione assolutistica, formulata nella fertile concettualità dell’eterno essere, procedendo con la creazione e con la comunione dei nostri tempi e dei nostri spazi ha ricreato i mondi e i cieli postumi per farli coniugare nell’attualissimo divenire. Una siffatta disgiunzione dal vetero-presente che, per i connubi fenomenologici dimoranti entro di noi, dal tutto posseduta nei luoghi dei nostri aneliti sopravvestiti, s’ingravida di vita e per essa sorge, perfettamente risorgendo in ciò che amor d’amore ci perpetua e ci identifica.
(10/08/2023)