L’abitudine che s’invera nei suoi moti rivoluzionari è dotata di equipaggiamenti garbati, onesti, che l’uomo lascia flettere quasi totalmente nell’istanza del buio per favorirne, suo malgrado, la regressione biologica del breve. E così è per la inversa lirica della eterea tonalità principiata con la folgore, possesso archetipico ed estemporaneo di un’addimorata parola vergine, nel furioso accadimento teofanico dell’anima.
(04/11/2022)