Così, come stabilito dalla prescienza del Dio della pace e della salvezza che in se stesso è amore e gloria, avverrà che nel palmo di questo secolo inchiodato al legno secco della discordia e della rivalità germoglierà il propizio. Sarà un vanto per i suoi aratori poiché in esso vivrà il virgulto tanto atteso da quella terra che non sarà più considerata infeconda. Vi saranno numerosi segni a testimoniarne l’avvento ma questi saranno quasi nascosti agli occhi dei più affinché si realizzi la parola del Signore che abbiamo ricevuto per mezzo del profeta (Voi udrete, ma non comprenderete, guarderete, ma non vedrete. Perché il cuore di questo popolo si è indurito, son diventati duri di orecchi, e hanno chiuso gli occhi, per non vedere con gli occhi, non sentire con gli orecchi e non intendere con il cuore e convertirsi, e io li risani). In quei giorni il cielo non testimonierà luce a favore degli uomini: vi sarà il Consolatore, luce del Verbo e del Dio della pace e della salvezza l’emanazione, in pura sostanza, della sua infinita gloria, a favorire la giurisprudenza celeste nel paese ultimo dei riscattati. Questi parleranno del mondo prossimo con un esondato linguaggio erede del tempo vecchio e delle cose future che già possiamo saggiare grazie a quella fede che ci è stata donata in virtù dello stesso amore del Padre Onnisciente in vista dell’ultima venuta del suo Figlio unigenito Gesù Cristo. E che siano cose future di un tempo ormai vecchio è cosa presente: abbiate timore dunque, costanza, perseveranza e giubilate nell’animo, anche nella sofferenza fisica, poiché la certezza di tanta comprovata realtà, attesa da secoli nei secoli, ha un solo precursore. E colui che precede non altri è che colui che prosegue l’io sono.
(28/03/2022)