È compiuto. Perfino il mio nome pende verso l’alto. La mia sostanza permea la carnea dimora dell’anima in equazioni di omonime fissità nel variegato emisfero dell’inaudito che si sfa in infinitesimali particelle sonore dalla tonalità acquea. Le pietre che giacciono all’ombra dell’umano giaciglio emettono parole, parole che congiungono le sterminate trasmissioni dei pensieri alle più elettriche dimensioni oltre le quali anche lo spirito in cui spiro ed inspiro, inspiro e spiro, involuto evolve.
(26/01/2022)