La rosa che mi trapassa,
della mia vendemmia frutto,
io canto,
nella mia germogliata domenica
preparata per tutte le nazioni.
Abbiatene timore,
non accostatevi ad essa
senza esservi purificati occhi e cuore,
mani e bocca, poiché la sua spina
è unta dalla mia stessa parola.
Una voce adesso canta;
il mio diletto ai poveri libera la via,
prepara il ristoro agli oppressi,
a chi non vede ridona la vista
e fa camminare gli storpi.
Spalancate le porte del cielo al re,
allargate le sponde del mare,
e apriti o terra, placida:
il mio virgulto goccerà d’amore
portando con sé la spada della giustizia.
Oggi soccomberà ogni tristezza
e qualsiasi violenza sarà condannata,
poiché la vita è spuntata come un frutto,
il figlio della mia vendemmia,
e la rosa che mi trapassa io canto.
(25/12/2020)