Nella sintropia di ogni suo ignoto creato
Esisti. Indubitabile nulla che sento morirmi dentro neanche fossi di niente il niente anche l’anima, entro la quale ti abito, mi possiedo, si colloca nell’inviolabile sciame temporale dall’afflato sismico, questo muro di parole intervallato da restituite voci che per te, per noi, misureranno l’infinita fine prodigiosa quanto-dinamica della luce che i nostri sguardi sospesi e divenienti renderanno all’assoluto, all’arcana pace che tutto meraviglia, nella sintropia di ogni suo ignoto creato e per l’estensione espansa del suo genoma primigenio il quale, naturalizzandosi nell’un fecondo e trino seme, vedrà implodere l’ultimato caos nel ventre sigillato della non costellabile azzurrità emersa dal principiato cielo dei miracoli.
(11/01/2024)