La bambina e il cuore, presto,
annunciate al re, annunciate alla madre
che le sue vene brillano di sangue universale.
Quanta innocenza è cosparsa di veleno, ormai,
su quelle labbra dal candore ineffabile
che bruciano un mastodontico tacere.
Eppure ella, immersa già nella spensieratezza
nuda dei suoi giorni, dei suoi minori anni,
rassomiglia a un legno verde solcato dal mare.
Stilleranno germogli innevati
e la terra schiuderà il suo grembo
per accogliere i doni dell’incarnata pace.
Sì, la paura e il pianto si separeranno
come due gemelle al parto per la primogenitura,
e il braccio destro non seguirà più le ragioni del sinistro.
In colei che più non piange,
che più non s’addolora per il sorriso rubato,
le vene brillano di sangue universale.
Giustizia e fedeltà le sono compagne,
felicità e grazia adornano il suo cuore
e la madre, il re, vestono i panni della bambina.
(06/02/2022)