Non dell’approssimarsi del vento,
dell’audacia mai surclassata
in ogni superiore silenzio,
espressione di un risentimento neutrale
tra materia e caos,
oh, no!
Dì, da che sfuggire vorremmo
se nemmeno la parola
che dal nostro petto scaturisce,
porta spalancata
sull’ingenerabile perfezione aurorale,
conosce limiti, barriere?
Noi, condotti adesso da un abbraccio,
ora da un bacio,
verso quell’abbandono
che mai presume confini
e che non il tempo attraversa
ma l’essenza del nostro vivere
uniti e simili,
allontanati da un mondo di corpi,
di fiamme,
per l’esaltazione prima e ultima
del nostro essere unici e plurali
nella dimensione originaria
che ci ha insufflati
nel grembo della verità
in spirito e vita.
(22/07/2023)