Rabbocca e completa ogni disordine l’impeto fluviale del più vasto sodalizio carneo che, in auge alla derealizzata mente sociale, sull’acme dell’inetta solidarietà degli spasmi d’anima logoro e cheto, nella sua stabile invettiva sui corpi estranei, sonnolento e ivi consolato da indefettibile certezza di alcun recepimento di estrinseca vita addomesticata, come un beato tra le bestie vi dimora. Ed è la focalizzata sfera delle forme intellettive tutte nelle proprietà sofisticate delle obnubilanti forme di dialogo – interdetto qualsivoglia margine d’errore e di fastidio verso la natura cosmica più distaccata – che ravviva l’essere nel creato della sua solipsistica dimensione pubblica in affare. Valoroso e incorruttibile ecco il tempo senza sillabe che al grugnito dell’uomo preferisce un fu tacente e vegetale.
(17/02/2022)