Ombre dimenando
Tutto sembra fuggire, fuggire,
e con il pensiero cadaverico
anche l’età che lo accompagna,
ombre dimenando, va dissolvendosi.
Masticato dai suoi misfatti
e separato dalla propria sciabola,
l’uomo è ormai diretto
verso la fossa della sua stessa stalla.
In lui profondano rovi di tenebre.
Eppure percepisce, percepisce di percepire
la percezione di un respiro mai pronunciato
e che nulla sia davvero mai finito.
Follia, follia, esiste delirio più abbondante?
In realtà egli ha ricusato l’origine del mistero
non svelando il vanto del suo dramma:
si è perduto nel rantolo dimenticato dell’innocenza
vomitato dal grido spinato della sua identica infanzia.
(22/11/2024)