Per il suffragarsi attivo dell’avverante

L’orientamento. Anche il suffragarsi della regola non ne trae da esso più alcun beneficio. Infatti, come la norma è ombra fallace, peso braccato e manipolato sulla bilancia interrotta dei presunti boicottaggi morali, in un ambiente dalla dimensione perturbata, in procinto di una devastazione arcaica-temporale dei suoi loculi attivi, dinamici e statici, così è per la sensorialità della metafora, recepita con la meccanica della ragione snaturata del suo millenario intelletto. In definitiva, all’uomo moderno conviene più piangere sul sangue versato da se stesso, poiché il sangue versato per gli altri non abbisogna di lacrime, né di trasfusi lamenti d’oltre coscienza. Tutto avviene al suo tempo, perché non è questione di tempo. È acqua, acqua mandata ad irrorare la terra. E non cesserà il suo lavoro finché la terra non produca il suo germoglio. È la parola. Un orientamento, se lo si vuole, che non necessita mai di alcuna metafora. Oltre la regola e la norma: la verità, per il suffragarsi attivo dell’avverante in spazialità ternarie.


(12/03/2025)