“Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”.
(Lc 1, 28)
Per volontà di confino venne al respiro e con la dinamica che ravviva nell’uomo il fiato ebbe come dono la vita, architrave del creato. La congiunzione tra l’umanità nell’essere e dell’essere nell’umanità avvalorò la sorgiva fonte della eterea somiglianza che crebbe e ricrebbe parca e solenne, solenne e parca. Incline alle vocalità illibate di uno spirito dalla glauca concertazione procreò e divenne madre, nel favore delle doglie che l’assunsero a salvifica luce prim’ancora che la sua trascesa volontà fosse versata nel calice dell’ubbidienza per la nunziazione di un evento tramandato e prossimo posseduto dal di là.
(23/03/2023)