“Sentinella, quanto resta della notte?
Sentinella, quanto resta della notte?”.
(Is 21, 11)
Aspre dispute dalla modesta caratteristica secessionista van traducendo il non pronunciato assioma in un interdipendente scambio di ruoli e di memorie, a verità contraffatte. Epilogo e visione di una realtà postulata e prima, perfino il canto degli onagri e dei pellicani estingue la sua barricata di suoni e pianti melodiosi dinanzi all’avvicendarsi dei fiumi di polvere e dei mari decapitati. Domani il petto degli sciacalli rimbomberà di tregue sottili mancate quando l’usignolo sanguinerà dal suo becco siamese la copiosa parola dai sette occhi su quei paesi canaglia predati dalle carogne di avvoltoi e falchi accecati dall’esordio dell’aurora per l’esaltazione della vita prossima e contemporanea.
(10/06/2023)