Per un tempo di veleno e metà di elevazione spirituale

“Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani.” (Mt 10, 16-18)

Discorso sui Martiri (Sant’Agostino. 64, 5-8)

La prudenza non abbandoni le tue labbra, sovrabbondi la sua grazia nel tuo cuore. È stato detto: siate prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Ecco. Io ti dico che quando l’uomo si sveste di sé, del suo abito vecchio, imita il serpente che quando avverte vicina la morte si nasconde in un anfratto nascosto a tutti per spogliarsi della pelle vecchia e far crescere quella nuova. E cos’è questa pelle? E questo anfratto? La prima è la strada percorsa e quella da trascorrere, l’anfratto è la stretta porta attraversando la quale si rinasce a vita nuova. C’è chi vuole uccidere il serpente così come chi vuole catturare la colomba. Il primo non si dà per vinto mai, sa che non può confidare soltanto nel suo veleno e dunque sa difendersi dai colpi inferti dall’uomo tentando di non farsi colpire al capo, poiché è lì che si localizza l’unico suo centro vitale. La seconda, invece, nella sua semplicità, non potendo contare su nessun’astuzia si affida perfino al dolore, producendo quel gemito di sofferenza che non lascia indifferente chi l’ha creata. E cos’è questo capo? E questo gemito? A che cosa potrei ricondurli entrambi? Il capo è la dimora umana del Cristo, di cui siamo le membra. Il gemito è il pianto dell’umanità redenta che ancora oggi, ancora per un tempo di veleno e metà di elevazione spirituale, non vuole cambiar pelle, non vuole sacrificarsi per oltrepassare quella stretta porta, che preferisce potenza terrena e gloria tra gli uomini infierendo con violenza sull’altrui capo. Sì, è vero figlio mio. È stato detto della prudenza. Ma chi opprime il prossimo finanche a sopprimerlo non è altro che un ipocrita vigliacco pervaso dalla spaventosa paura verso colui che con la semplicità dell’innocenza può renderlo inglorioso e impotente. Alza il capo. Con la tua pacata voce sii per costoro prudente più delle colombe e semplice, non come il serpente. Il tuo monito valga per le Nazioni intere. Poiché esso è il mio.

(15/10/2021)