Mi credeste solo, colmo di me sì, dimenticando che in me non v’era solo l’immagine del Padre mio ma la sua presenza intera, ultima e prima, unitamente noi. Abbracciati alle tenebre eravate voi lo scoglio e il mio sudore il cuscino e in quel torpore così umano io riconobbi nella paura vostra l’angoscia viva della passione mia. Ero lì eppure, in un pressappoco che vi riguardava tutti, ma non foste più capaci di riconoscere il viatico dell’uomo poiché pesanti gli occhi e forte ormai la carne a indebolito spirito. Vegliare. Questo vi chiesi, figlioli miei, attorno alla debolezza del male per non lasciarvi intimidire dalla sua medesima sostanza, fuga larga di una malvagia condotta che trovò di lì a poco la sua peggiore fine. Vegliare. Questo ancora chiedo alla generazione attuale, in un comandamento nuovo. Poiché l’amore preme nel bacio di chi ravviva la luce. Perché lo sposo è vicino.
(11/01/2023)