Prima che fosse l’uomo la tua amata creatura
“Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te, con quella gloria che avevo presso di te prima che il mondo fosse.”
(Gv 17, 4-5) ~
Che prima di me, tra noi, ci sia stato io, a chi è dato saperlo? A quale bisogno di conoscenza m’hai chiamato, da quali mondi, occhi che sciupano un vento che ora mi scuote di quella sublime somiglianza per la parola fattasi carne, o padre, soltanto tu lo sai, poiché è in te che si compie l’atto meraviglioso del crearsi a nuova vita. Tu, sempre lo stesso, uguale ai giorni, ai tempi, alla storia mai corrente, hai definito in me non un patto né un’alleanza. Tu, per il mio sangue, sei diventato voce e hai dato il tuo nome al mio nome, inizio e compimento di ogni rivelazione, di ogni tua volontà. Ed ora che hai rimesso tutto nelle mie mani accogli ancora per me l’uomo, non solo il figlio, poiché è frutto del tuo amore nel mio. Tu che in tutto mi ascolti e mi rinnovi baciami adesso, con quel bacio che mi desti prima che tutto fosse, sulle ali dell’aurora, tra i fili spinati di questa martoriata terra che vuol ritornare a te o essere perfettamente niente, identica, cioè, a ciò che era quando l’unità si saziava di noi nell’utero dello spirito, prima che fosse l’uomo, infine, la tua amata creatura.
(09/09/2023)