«Il giorno seguente, la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d’Israele!» (Gv 12, 12-13)
Fummo destati dal sonno profondo
per l’accoglienza degli estranei
all’ingresso quasi timido
dell’inobliata e rigogliosa domenica.
Maturò l’ulivo dalle steppe inaridite
quando i lattanti rimisero il loro canto
nel grembo piatto delle pietre
stese oltre i numerosi mantelli di giubilo.
Così un uomo non lontano con l’età
prima d’inarcarsi sul petto d’aprile
trasceso nell’intimità dei mondi
descrisse quanto ancora c’è da scrivere.
(05/04/2020)