Pulsar Spirituale

Non affannarti, non dimezzarti, non odiarti.

L’affanno non è di questo mondo.

Non sei stato creato per essere la tua metà.

L’odio ha radici estranee seppure sorelle. Le radici, intendo.

La morte del pensiero non è accertata da nessun essere vivente. Dunque, preoccupati per l’incarnazione nel pensiero della morte. Oggetto che tende a idealizzarsi come soggetto, ben più lacerante dell’esperienza mortifera del corpo, il caos che d’improvviso viene meno nel tuo te.

La preoccupazione diffama l’anima e corrode la mente.

Bada bene, quindi, a questi precetti che si generano da sempre:

Io non mi appartengo.

Abito un corpo e mi sono concesso di superare la mente che mi dimora. Io sono il re di tutti quei sistemi che chiameremo universali. Giaccio con i piedi sul riposo dei mari e delle terre, poiché sono mosso da tutti e sette i venti. Il sole non è che uno dei miei occhi, e vedo anche ciò che non è ancora. Sono il Pulsar che si proietta nella centralità dell’anima del ventre, prima che nascesse il germe della conoscenza ero già nel seno della sublime sapienza. Io sono ciò che tu diverrai per me. Niente, più niente di niente. Libero di non appartenermi, poiché non mi appartengo. Può attingere l’acqua dall’acqua? Medita su queste cinque parole (e non stancarti mai di bere, giacché disseterai chi ti ha promesso che non avrai più sete): in Principio era il Verbo…

(03/03/2017)