In desolata notte di una terra straniera, insuperbita e contesa, fuggiaschi lamenti si disperdono in dimensioni profonde, artificiali, lì dove il respiro ospitato dal roseo piacere diviene un accumulatore di tormento e di inquietudine rilevato dai battiti alterati che l’angoscia astringe sul putrefatto petto delle tenebre latranti quando il seme declinante l’ora del suo secolo produce solo il fiore della morte alla penombra di una gioia dimenticata per la meschina velleità di una fame martoriata dal repellente atomo della sconfitta d’una rinsaldata memoria.
(21/03/2022)