Quel battito che d’eterno si consuma
“Stolti e lenti di cuore
a credere in tutto ciò che
hanno detto i profeti…” (Lc 24, 25)
Non mi ripeterò.
Ho voluto saggiare la
frastornata gioia che maturava
in ognuno di voi come
un melo dal tronco di un cedro
la cui linfa scorre tra le radici
del Giordano.
Di azzurra luce si è destato
il mio tempo, i miei anni,
ed oggi la storia delle stagioni
avverse voglio tingere di quel
celeste che fa delle sparse acque
lo specchio vivo degli astri mai
spenti. Oggi nascerà un sole.
Non conterà per voi se accadrà,
questo, ad oriente o ad occidente.
Vi basterà sapere l’amore, col quale
si dona, quella foce di vero che mai
saprete prosciugata. La via,
per alcuni smarrita e già ritrovata.
E la vita. Qual battito,
che d’eterno si consuma,
e che pulsa nel petto di ognuno.
La speranza non tolga spazio alla
speranza. Ve l’ho detto.
Dove io vado, v’è posto per tutti.
Prima però debbono compiersi le
scritture. La buona novella sarà
predicata ovunque vi sia esistenza.
Non mi ripeterò. Ho un Dio da generare,
nello spezzare il pane!
Eppure l’uomo che meno l’amerà,
colui sarà più mio.
Il cuore nostro, intanto, giunta sera e col
giorno ormai al tramonto, era dissetato da
quel battito che d’eterno si consuma.
(31/03/2018)