Questa voce di quanta voce
Questa voce di quanta voce. Pioverà, pioverà su di essa e vi rallegrerete mentre noi vagheremo nella valle della tristezza e dell’abbandono. L’ingiuria diverrà vasta per l’approssimarsi dei cataclismi ai quali s’incorderanno le note carenti delle carestie, delle siccità, dei fenomeni stratosferici. La condanna si farà pesante come lo sguardo morso di un bue che decelera il suo feroce passo per l’avanzare della fame e della sete nella valle dell’abbandono e della tristezza. Ah, questo chicco di grano di quanta semina che non vuole morire e che semina da se stesso il ricavato della terra, la nostra fragilissima terra che state calpestando con fare sempre più pesante, come lo sguardo morso di un bue che accelera la sua inquietudine e che sbanda, torturato nei fianchi, abbattuto dalla sete e dalla fame. Come immolare la parola per sopprimere la superficie della nuda verità se non avete neanche sorpassato l’onta del vostro stesso danno e se avete succeduto al vostro teppistico sorriso l’ombra amara del passato-presente, molteplice dramma? Questa voce di quanta voce. La rugiada, come spada affilata e sposa, sarà una fedele compagna e la renderà veloce curandone perfino le profuse pause. Col suo ritorno ci allegreremo di vita senza più mestizia nel cuore abitando per sempre nel grembo del tuo seno, mio amatissimo Padre.
(27/05/2022)